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Diario di bordo:
Installare VMware ESX Server 3i

Autore:
Enrico Giacomin
Data:
27.09.2008
Informazioni sull'Autore:
E' socio di Resulta Srl, società partner di Serverlab Srl e opera realizzando progetti di infrastrutture sistemistiche Microsoft, principalmente nell'ambito di Active Directory e Microsoft Exchange Server. Ha maturato esperienze nella virtualizzazione delle applicazioni utilizzando le tecnologie Microsoft Application Virtualization (formerly Microsoft Softgrid) e VMware ThinApp (formerly Thinstall) realizzando progetti in reti di medie e grandi dimensioni

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Diario di bordo:
Installare VMware ESX Server 3i

E’ da poco uscita la versione gratuita della piattaforma di virtualizzazione di vmware ESX Server 3i che, installandola direttamente (bare metal) su un hardware compatibile (host) consente la creazione di macchine virtuali (guest).
Dopo essermi loggato con il mio vecchio account sul sito www.vmware.com , scarico la ISO di valutazione in attesa di ricevere la mail che mi permetterà di ottenere il serial number per l’attivazione della licenza.

Mi accingo quindi ad installare il prodotto su un server HP ML310G5 con processore XEON Quad core X3210 con la tecnologia virtualizzazione Intel VT, due dischi SAS da 144GB in RAID 1 e 4 schede di rete. Dire che l’installazione è semplice è addirittura riduttivo. Fai il boot da cd e attendi. Dopo pochi minuti vmware ESX Server 3i è installato chiedendo solamente le informazioni sulla partizione di installazione.


Al reboot del server si presenta una schermata di benvenuto che invita l’amministratore a scaricare lo strumento di gestione (il solito Virtual Infrastructure Client – Vmware-viclient.exe) connettendosi con il proprio browser all’indirizzo IP del server ottenuto eventualmente da un server DHCP, dato che in fase di installazione viene richiesto.


Infatti, accedendo con il tasto “F2” all’area “customize settings” è possibile:
  - configurare la password di root
- configurare i parametri della scheda di rete utilizzata come service console
 
  - VLAN
- IP
- DNS
- Suffisso DNS
  - Riavviare il servizio di management successivamente ad eventuali modifiche intervenute sulla scheda di rete
- Effettuare alcuni test di connettività
- Configurare il layout di tastiere (non c’è la tastiera italiana)
- Visualizzzare alcune informazioni di supporto e log
- Riavviare il servizio di management remoto
- Resettare il sistema ai parametri iniziali

Bene. Ora non vedo l’ora di creare la mia macchina guest, che avevo deciso doveva essere un windows server 2008 Enterprise per permettermi di sviluppare un progettino interessante.

Mi collego senza problemi dal mio laptop utilizzando il virtual Infrastructure Client, ma, al tentativo di collegarmi con il protocollo SSH al server, ricevo il messaggio di connessione rifiutata.

Infatti , ESXi rifiuta la connessione SSH che va abilitata manualmente seguendo questi passi:
  1. Aprite una seconda console utilizzando la combinazione di tasti “ALT+F1”
2. Digitate “unsupported”, seguito da “invio”. Notate che non quanto digitate non è visibile sullo schermo. Apparirà un WARNING che vi mette in guardia su quanto state facendo.
3. Digitate la password dell’utente root e vi trovate magicamente con il simbolo # della shell
4. Ora bisogna editare il file /etc/inetd.conf affinchè l’host accetti le connessioni ssh
 
  a. Digitate il comando “ vi /etc/inetd.conf”
Diversamente da ESX 3.5 è necessario utilizzare l’editor “vi” dato che “nano” non è presente, peccato.
b. Scendete con il cursore e portarsi sulla riga che inizia con “# ssh ….”
c. Premete il tasto “ins” per accedere alla modalità di editing
d. Mettete il cursore davanti al carattere di commento “#” e cancellarlo con il backspace
e. Premete il tasto “esc” per uscire dalla modalità di editing
f. Digitate “:wq” seguito da “invio” per salvare le modifiche effettuate
  5. Riavviate il servizio busybox inetd
 
  a. Digitate il comando “ps –a |grep inetd” per recuperare il PID del processo
b. Digitate il comando “kill “ seguito dal numero del PID. In questo modo si arresta il servizio in ascolto delle connessioni di rete. Tutte le connessioni di rete saranno interrotte.
c. Digitate il comando “inetd” per riavviare il servizio
  6. Ora sarete in grado di collegarvi con al server vmware ESXi server 3i utilizzando un client ssh


Finalmente posso creare con VIClient un nuovo storage che ospiterà le macchine guest, assegnare un server NTP per garantire la sincronizzazione dell’orario con un server esterno, configurare opportunamente i virtual switch e inserire il serial number della licenza.
Collegandomi all’host con WinSCP creo una cartella che ospiterà le ISO dei sistemi operativi guest e copio la ISO di windows server 2008 su una cartella appositamente creata utilizzando WinSCP.
Molto bene, è tardi, la macchina virtuale la creerò domani.

A breve il proseguio di questo diario di bordo...

Buon Lavoro con VMexperts.org

Enrico Giacomin

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